Chi non teme le dispute? Chi non pretende il consenso dell’altro senza però prendersi la briga d’imparare a conoscerlo? Ci addentriamo maldestramente in un campo minato dalla nostra stessa ignoranza. Affaticati dall’abitudine e dalla routine, presi in ostaggio dai nostri timori, lasciamo che la paura generi abilmente altri inutili conflitti e facciamo di tutto pur di avere l’ultima parola. Questo è ciò che accade alla donna e all’uomo che Eugène Ionesco ha imprigionato nell’intimità della stanza da letto di “Delirio a due”. Fuori si odono le bombe esplodere mentre all’interno una raffica di parole non ragionate colpisce in ogni dove, generando un cortocircuito relazionale. Laddove le loro vite si sgretolano, dal soffitto cadono calcinacci. La loro casa, il loro mondo potrebbe crollare. La comicità di “Delirio a due” esce dal solco, delira di disperazione, al tempo stesso diverte e avverte che il conflitto ancora non è passato di moda. “È scoppiata la pace. Che ne sarà di noi ?”
Titolo: “Delirio a due” di E. Ionesco
Regia: Diego Willy Corna
Con: Alessandro Boldetti e Moira Dellatorre
Cristina Bortolotto, Serena Moratti e Giovanni Cereghetti
Musiche: Giuseppe Senfett (ascolta)
Scenografia: Irene Agostino
La struttura è realizzata da Nicola Castelletti e Marcello Campanello (team Newdeco)
Disegno luci: Monica Gorla
Trucco: Silvia Rissone Gatti
Tecnici: Andrea Verdaglia, Andrea Della Neve
Video: Mario Conforti